Lezione introduttiva al cristianesimo

OBBIETTIVI: far riflettere i ragazzi su quello che sanno della religione cristiana provocandoli ad accedere ad un nuovo livello di comprensione.

TIPOLOGIA DI LEZIONE: brainstorming, discussione e spiegazione frontale.

TEMPO DEDICATO: 1 ora.

VALUTAZIONE: non è prevista una valutazione, si può eventualmente valutare la qualità della partecipazione in classe.

SVOLGIMENTO DELLA LEZIONE:

Inizialmente chiedo ai ragazzi di dirmi quali sono secondo loro gli elementi fondamentali della religione cristiana, cosa sta al cuore del cristianesimo, qual è il suo funzionamento.

Quello che riscontro normalmente dalle risposte a queste sollecitazioni è una conoscenza del cristianesimo rimasta al livello del catechismo fatto alle elementari. La maggior parte dei ragazzi che incontro hanno frequentato l’iniziazione cristiana e poi hanno progressivamente abbandonato la pratica cristiana. Il problema è che, giustamente, a dei bambini delle elementari la fede cristiana viene proposta attraverso un linguaggio e dei concetti adatti a quell’età. Se questi linguaggi e concetti col tempo non evolvono, non maturano, la proposta cristiana rimane a un livello infantile, che crescendo non ha più niente da dire, perché non riesce ad intercettare il vissuto umano e intellettuale del tutto diverso che i ragazzi crescendo vivono; un po’ alla volta risulta inutile e viene abbandonata.

Quello che cerco di fare commentando le risposte dei ragazzi è provocarli ad andare in profondità, facendo così emergere le contraddizioni, le risposte per frasi fatte che non sanno spiegare. Gesù è il nostro salvatore. Da cosa ci salva? E come fa a salvarci? Gesù è uomo e Dio. In che senso? È un semidio? Come fa essere davvero uomo se compie miracoli e altri prodigi? Dio è trinità. Ma cosa vuol dire? Dio è uno o tre? Che senso ha dire che è uno e tre insieme? Non ha senso questa cosa. Sei d’accordo con me che qualcosa non può essere insieme uno e tre? Essere cristiani significa comportarsi bene per andare in paradiso. Ma l’Islam, ad esempio, non dice la stessa cosa? Che differenza c’è? E così via… Quello che cerco di far percepire è l’insufficienza di alcune risposte se non approfondite, la banalità di alcune affermazioni se restano delle frasi fatte. E concludo dicendo: o il cristianesimo è qualcosa di diverso da tutto questo, oppure è qualcosa di decisamente banale e in definitiva inutile.

Per provare a far percepire che il cristianesimo può essere altro, qualcosa che può avere un senso anche dopo i dieci anni, prendo l’esempio della Trinità. Dire che Dio è uno e tre insieme semplicemente non ha senso. È contro ogni logica. O questa affermazione esprime qualcosa di diverso, oppure è totalmente non credibile. Qui esorto i ragazzi a porsi sempre la domanda se quello che credono, quello che gli è stato trasmesso dal mondo adulto, sia effettivamente credibile ai loro occhi; riguardo l’ambito religioso, come riguardo tutti gli altri ambiti: è così che possono guadagnare una conoscenza della realtà sempre più sensata e consapevole. Fino all’adolescenza gli adulti mettono nel nostro zaino ogni tipo di conoscenza e strumento. L’adolescenza è il momento nel quale togliersi quello zaino dalle spalle e iniziare a guardarci dentro, decidendo cosa tenere e cosa lasciare.

Tornando alla Trinità, qual è il senso vero, autentico di questo aspetto decisivo della fede cristiana? La fede nella Trinità ci dice che Dio non è un singolo. Dio non è uno, come me o come te, che abbiamo ciascuno la propria individualità e autonomia. Dio invece è una relazione. Il Dio dei cristiani è la relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. E qual è la dinamica di questa relazione? È una dinamica d’amore: il Padre ama il Figlio, che a sua volta ama il Padre e lo Spirito è l’amore che Padre e Figlio si scambiano. La fede nella Trinità è il modo attraverso il quale i cristiani esprimono la verità più grande della propria fede: che Dio è amore. Lo è proprio strutturalmente: è una relazione d’amore. E questo amore Dio non lo tiene per sé. Noi uomini, in quanto creati dal Padre a immagine del Figlio, siamo espressione dell’amore di Dio e siamo accompagnati in ogni momento della nostra vita dallo Spirito d’amore che abita il nostro cuore. Essere cristiani significa vivere nell’amore di Dio, lasciarsi guidare da questo amore, che trova la sua massima manifestazione in Gesù di Nazareth, e diventare noi stessi amore.

Dopo una presentazione della Trinità e della fede cristiana fatta in questi termini normalmente i ragazzi restano spiazzati, perché si trovano davanti a qualcosa che non si aspettavano. Qualcosa che, colgono, potrebbe avere un qualche tipo di senso… È questo l’obiettivo che mi pongo per tutto il percorso sulla religione cristiana: far percepire ai ragazzi che, puoi credere o non credere, ma lì c’è qualcosa che ha un senso, qualcosa che può essere considerato interessante e non banale. Qualcosa con cui può valere la pena confrontarsi.

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