Regolamento del gruppo WhatsApp di classe

OBBIETTIVI: favorire una verifica da parte dei ragazzi delle dinamiche che emergono nell’utilizzo del gruppo WhatsApp di classe, per avviare un dialogo tra loro su cosa funziona e cosa non funziona. Rendersi conto da parte dell’insegnante, e quindi del consiglio di classe, delle dinamiche in atto. Stilare un regolamento del gruppo WhatsApp di classe. Il percorso è parte della programmazione di Educazione civica.

TIPOLOGIA DI LEZIONE: discussione a gruppi e in plenaria, votazione a maggioranza delle regole proposte.

TEMPO DEDICATO: 4 ore più la verifica. Il numero di ore dedicato al modulo può variare, vi sono infatti classi in cui le dinamiche nel gruppo WhatsApp sono molto pacifiche: in queste classi il lavoro dura meno perché non emergono discussioni importanti. In classi in cui invece le dinamiche di gruppo sono complesse o problematiche il numero di ore può aumentare ed è bene che aumenti, per poter far emergere le questioni e discuterne senza fretta, così da innescare dinamiche diverse.

VALUTAZIONE: al termine del modulo verrà somministrato un test tramite Google Moduli. È normalmente strutturato in due parti, una prima in cui si chiede ai ragazzi di commentare un articolo di giornale che descrive un episodio di cyberbullismo nel gruppo WhatsApp di classe; una seconda in cui, tramite domande a risposta a multipla, si chiede ai ragazzi come si sarebbero comportati trovandosi in determinate situazioni (ricevo un insulto sul gruppo, ho mandato un contenuto che ha offeso un compagno…), motivando le risposte.
La valutazione è valida per Educazione civica.

SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI:

Il modulo viene proposto alle classi prime dopo qualche mese dall’inizio della scuola – normalmente intorno a novembre – aspettando che le relazioni tra i ragazzi, sia reali che virtuali, siano avviate. È bene però non proporlo eccessivamente in là nel tempo, per evitare di svolgere l’attività quando le relazioni nella classe siano già molto definite e le persone si sentano limitate ad esprimere il proprio punto di vista per dinamiche di gruppo ormai troppo stringenti. Dopo 2/3 mesi è il momento ideale perché eventuali difficoltà possano emergere senza troppo timore. Da questo punto di vista è inoltre importante poter intervenire per tempo nel caso in cui nel gruppo WhatsApp di classe emergessero dinamiche negative.

1) Introduzione all’attività

Nella prima ora di lezione spiego ai ragazzi l’attività che verrà proposta. Il gruppo WhatsApp di classe, che normalmente esiste già dal primo giorno di scuola, è un luogo singolare: è l’unico luogo (seppur virtuale) in cui tutti i membri della classe sono presenti, ma non è presente un adulto a supervisionare quello che succede. Il fatto che non ci sia una figura super partes che interviene in caso di necessità, chiede che siano i membri del gruppo a essere tutti assieme responsabili di ciò che avviene. Quando non c’è uno che “comanda”, bisogna mettersi d’accordo tra tutti, bisogna decidere insieme come si vuole utilizzare questo strumento: si chiama democrazia. È esattamente questo il tipo di lavoro che si va a proporre.

Il gruppo WhatsApp della classe è uno strumento utilissimo per far girare le comunicazioni in modo rapido e efficace, ma se usato male può diventare un ambiente tossico, un luogo dove parte della classe non si riconosce, che parte della classe non si sente a suo agio ad abitare. Inutile ricordare, perché i ragazzi già lo sanno, come il gruppo di WhatsApp possa diventare, in casi estremi, luogo di episodi di bullismo e cyberbullismo, che possono avere conseguenze molto pesanti sia per chi ne è vittima, sia, dal punto di vista disciplinare e anche penale, per chi si rende protagonista di questi gesti.

L’obbiettivo del lavoro è costruire un regolamento del gruppo WhatsApp della classe attraverso il dialogo tra i ragazzi. Preciso che io, l’insegnante, ho in questo contesto solo il ruolo di guidare il lavoro; non influirò in alcun modo nelle scelte che verranno prese, sulle regole che verranno stabilite: sono i ragazzi i protagonisti, sono loro che devono avviare un confronto e decidere insieme come utilizzare il gruppo. Interverrò solamente per approfondire alcuni temi, o per mettere in guardia da possibili rischi, così da aiutare la classe a fare delle scelte consapevoli.

Chiedo ai ragazzi di svolgere l’attività in modo serio e responsabile. Non sono molte le occasioni che i ragazzi hanno per confrontarsi tra loro su tematiche, che, come questa, toccano da vicino la dimensione delle relazioni tra loro. È quindi un’occasione da non sprecare. Importante è ascoltarsi e prendere sul serio quello che l’altro dice.

2) Discussione a gruppi

Utilizzo il tempo rimanente della prima lezione per dividere la classe in gruppetti di 5-6 persone massimo (numeri più alti non favoriscono una discussione attiva da parte di tutti) chiedendo a ciascun gruppo di fare due cose:

  • Una verifica di come sta andando il gruppo WhatsApp della classe: cosa funziona bene, cosa non funziona, cosa si potrebbe migliorare. Qual è il vissuto di ciascuno stando nel gruppo.
  • A partire da quanto emerso proporre alcune regole di utilizzo del gruppo al resto della classe. Sia regole in positivo (questa cosa nel gruppo sta funzionando bene, mettiamo una regola per non perderla), sia regole in negativo (questa cosa non funziona, mettiamo una regola per evitarla). Importante sottolineare come le regole devono essere generali e non ad personam: non possono esserci regole che valgono per alcuni e non per altri. Per poter funzionare inoltre devono essere precise, circostanziate, realizzabili e possibilmente motore di dinamiche virtuose nella classe. Non funziona ad esempio una regola che dicesse “Mandare ogni giorno il promemoria dei compiti sul gruppo WhatsApp di classe”: chi deve farlo? È realistico che qualcuno ogni giorno mandi i compiti sul gruppo? È opportuno che vengano mandati o non è forse meglio che ciascuno sia attento a segnarsi i compiti da fare?

3) Condivisione delle regole proposte, discussione e votazione

Una volta terminato il momento a gruppi, nella lezione successiva, ciascun gruppo condivide, tramite un portavoce, le regole che ha pensato di proporre col resto della classe, senza spiegarle (verrà fatto in un secondo momento), solo elencandole. Prima di procedere alla condivisione chiedo ai ragazzi di vivere questo momento mettendo in campo il livello più alto di ascolto e di rispetto, evitando commenti e risolini: vi state dicendo delle cose che pensate e vivete, è importante prestarvi ascolto reciproco. Preciso che non è questo il momento della discussione sulle singole regole, in questa fase le regole sono solo delle proposte, va bene tutto quindi. Discussioni e considerazioni le rimandiamo al momento successivo. Man mano che le regole vengono esposte dai gruppi le riporto per punti su un foglio Word proiettato, in modo che sia visibile a tutti.

Una volta conclusa la condivisione delle proposte per il regolamento del gruppo WhatsApp della classe ciascuna regola viene discussa e votata. Questa è la fase che chiede normalmente più tempo. Chiedo ai ragazzi di vivere questo momento in modo ordinato, evitando di parlare uno sopra l’altro, alzando la mano per chiedere di intervenire. Il gruppo che ha proposto una specifica regola spiega il motivo per cui la propone. Chiunque della classe può intervenire per esprimere il proprio punto di vista, a favore o contro la regola proposta.

Se serve intervengo non per sostenere l’una o l’altra posizione, ma per precisare cosa c’è in gioco in quella specifica regola o per far notare criticità possibili. Particolare attenzione dedico quando vengono proposte regole che riguardano il tema degli insulti, della discriminazione, delle offese, dell’invio di immagini o video che ritraggono persone della classe. Sono aspetti molto sensibili da trattare sempre con grande attenzione. Propongo sempre questa riflessione: quando mandi un contenuto di qualsiasi tipo, un’immagine che ritrae un compagno, un meme, uno sticker, non sei tu che lo mandi a decidere se quel contenuto sia offensivo o no. Per te può non essere in alcun modo offensivo, ma chi lo riceve può invece leggerlo in modo offensivo. E ha ragione chi legge, non chi manda. Per questo prima di mandare qualsiasi tipo di contenuto devo fermarmi e chiedermi se quel messaggio potrebbe essere letto in modo offensivo da qualcuno. Per immagini o video che hanno come protagonisti compagni di classe è sempre opportuno chiedere il loro consenso prima di mandarli sul gruppo di classe. Perché tu puoi mandarli in totale buona fede – un’immagine buffa solo per farti due risate – ma non conosci fino in fondo l’altro, quello che vive, il modo in cui reagisce.

Dopo che ciascuna regola è stata discussa, viene votata. Entrano a far parte del regolamento del gruppo WhatsApp della classe tutte le regole che ricevono la maggioranza più uno dei voti.

Una questione che emerge sempre è: cosa succede se non si rispetta il regolamento del gruppo WhatsApp di classe? A questa domanda rispondo che la cosa più importante non è punire i trasgressori. La cosa più importante è aver condiviso insieme come si vuole utilizzare il gruppo WhatsApp di classe, esservi ascoltati tra voi, aver definito cosa volete che ci sia in questo luogo e cosa volete che non ci sia. Ciascuna regola è stata votata dalla maggioranza della classe, se mandi un contenuto che avete stabilito non deve essere mandato, stai andando contro quello che la maggioranza della classe ha detto di volere. Questa cosa non può lasciarti indifferente. Perché in prima superiore non siete più bambini, siete grandi, e diventare grandi significa comprendere che rispettare le regole, soprattutto se sono regole non imposte ma discusse insieme, non si fa perché c’è qualcuno che controlla, ma si fa perché ci si è resi conto che è la cosa giusta da fare. Nonostante questo ci sono classi che nel regolamento propongo “sanzioni” per chi non rispetta le regole: dall’euro da versare nella cassa comune per la pizza di fine anno, alle caramelle da portare a scuola per farsi perdonare… va benissimo, anche se poi difficilmente sono cose realizzabili. Quello che preciso da questo punto di vista è che non è però una sanzione possibile escludere qualcuno dal gruppo WhatsApp di classe, in quanto l’esclusione dal gruppo può essere considerata una forma di cyberbullismo.

Al termine del lavoro mando ai rappresentanti di classe il regolamento del gruppo WhatsApp della classe definitivo, perché sia pubblicato sulla chat ed entri in vigore da quel momento. Preciso sempre come il lavoro che è stato fatto possa essere ripreso: qualora col tempo emergessero nuove questioni legate all’utilizzo del gruppo WhatsApp di classe, possono chiedere un’assemblea di classe per tornare a discuterne insieme, adottando il metodo utilizzato durante questo modulo.

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