“La tua vita non è stata senza senso!” – Lettera a Michele, ucciso dal lavoro che non c’è.

È di questi ultimi giorni la diffusione della lettera con cui Michele, un giovane friulano, spiega il gesto estremo di togliersi la vita, motivato dal precariato lavorativo e dall’assenza di prospettive per il futuro. Mi ha molto toccato questa vicenda e ho così voluto a mia volta scrivere a Michele.

Ciao Michele,
ho letto la lettera con la quale hai deciso di salutare questa vita e le persone a te più care. Scusami, non sono riuscito a rimanere indifferente.
Sarà che abbiamo più o meno la stessa età e il mondo di cui parli è lo stesso nel quale sono cresciuto e vivo. Sarà che sono pienamente consapevole che, con un po’ meno fortuna di quella che ho avuto, avrei potuto essere tranquillamente io a scrivere quelle righe. Continua a leggere ““La tua vita non è stata senza senso!” – Lettera a Michele, ucciso dal lavoro che non c’è.”

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Le nostre parrocchie sono un ambiente tossico?

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Girovagando tra i post su Facebook mi sono imbattuto in questa immagine che elenca alcuni sintomi di un ambiente di lavoro tossico. Per deformazione professionale, mi è venuto spontaneo provare ad applicarla alle nostre realtà parrocchiali. D’accordo la parrocchia non è (solo) un ambito lavorativo, è molto di più. È il luogo dove si lavora per rendere presente il Vangelo in quel pezzo di mondo. Per questo, mi viene da dire, a maggior ragione una parrocchia ha bisogno di essere un luogo in cui si sta bene e si lavora bene. Tanto più che portare il Vangelo non è un prodotto da vendere ma una vocazione che si realizza nella misura in cui è possibile riconosce una testimonianza credibile. Continua a leggere “Le nostre parrocchie sono un ambiente tossico?”