Il desiderio

“Noi siamo un fascio di desideri, una centrale produttiva di desideri. E questi desideri sono formidabili, hanno un’ampiezza, una instancabilità, una capacità di ricrearsi senza fine. Se conosciamo veramente noi stessi sappiamo di essere una fornace di desideri” (C. M. Martini – È il Signore – Indialogo)

“Il desiderio è la capacità che ognuno di noi ha di immaginarsi il domani diverso da oggi. Il desiderio è qualcosa di personale, è il mio desiderio, si lega a me in maniera specifica, e quindi sono io che desidero e nessun altro può fare per me quel desiderio. E’ necessario che il desiderio dell’adolescente non sia meccanico, che non venga indotto, che non sia il desiderio spot. Il desiderio spot è quella tecnica di convincimento e di suggestione che suggerisce e quasi impone qualche cosa che non si ha e che bisogna avere domani o subito, grazie a uno spot che ripete martellante: esci, vai comperati quella cosa, perché senza è come se tu non ci fossi, non esistessi. Il desiderio spot vale per tutti, è massificato, d’altra parte si deve produrre un oggetto e venderne molti pezzi, non se ne può fare uno per ciascuno, mentre il desiderio vero è qualcosa relativo a quel soggetto, a quell’adolescente, e quindi ha una dimensione personale. […] La forza del desiderio è dunque una dimensione straordinaria, al punto che sarebbe necessario che un adolescente, sempre, si domandasse: ma che cosa desidero veramente? Cosa veramente mi piacerebbe? Ciò che mi pare mi piaccia è frutto di un’infatuazione, di una suggestione, cioè di quella pubblicità che guida tutti a volere la stessa cosa e che devo avere anche io?” (Vittorino Andreoli – La fatica di crescere – Rizzoli)

Abbiamo scelto di partire riflettendo sui desideri dell’uomo. Lo spunto è dato dal commento che Martini fa dell’inizio del capitolo 2 di Giovanni. I discepoli, dopo la morte di Gesù, delusi e rassegnati, tornano a pescare, tornano alla loro attività di sempre. Vanno a pescare, ma in cuor loro sanno che non è quello il loro desiderio. Delusi, si accontentano delle cose di sempre. Non hanno più un desiderio grande da seguire e si rassegnano. Può essere questa un’esperienza comune ai nostri 18enni, quando spesso non trovano un desiderio da seguire, un ideale da realizzare, e si accontentano di “vivacchiare”, barcamenandosi tra gli impegni del quotidiano e il sabato sera (questa riflessione può essere proposta ai ragazzi in un incontro introduttivo nella forma di una lectio su questo testo). Questo spunto introduce la riflessione sui desideri.

Incontri sul tema

1 Nel primo incontro proponiamo ai ragazzi la visione di questo video, nel quale, col sottofondo della canzone “Nel tempo” di Ligabue, scorrono le immagini di diversi personaggi attuali e della storia (Nelson Mandela, Adolf Hitler, Madre Teresa di Calcutta, Albert Einstein, Leo Messi, ecc…) che nella vita hanno fatto qualcosa di grande, in positivo o in negativo. Al termine del video viene posta la domanda: perché tutto questo? Nella discussione seguente dovrebbe emergere che tutto quello che queste persone hanno fatto è motivato dall’aver seguito un desiderio. A questo punto poniamo ai ragazzi alcune domande e scriviamo, come brainstorming, le risposte su un cartellone, per poi ragionarci insieme: cos’è un desiderio? Che differenza c’è tra un desiderio e un bisogno, un impulso? A cosa porta uno e a cosa porta l’altro?

2 Nel secondo incontro partiamo facendo vedere ai ragazzi i primi 5 minuti di un video (non è più disponibile su Youtube, chi fosse interessato ad averlo può contattarmi cliccando qui) nel quale Massimo Recalcati, psicologo, parla del desiderio secondo Lacan. E’ un po’ tecnico come linguaggio ma, se spiegato, è comprensibile. E’ interessante perché mette in luce alcuni tratti importanti del desiderio: la differenza tra il desiderio e il bisogno, la pulsione; il desiderio che non trova soddisfazione in qualcosa ma in qualcuno, nell’essere desiderato dall’altro; il desiderio come vocazione, come ciò che struttura e orienta l’esistenza, come ciò da cui dipende la felicità. Dopo aver visto il video e aver detto qualche parola di spiegazione, lavoriamo su questa scheda per riprendere e approfondire il tema.

3 Nel terzo incontro utilizziamo questa scheda. Partiamo leggendo insieme e commentando la prima parte del brano di Vangelo di Zaccheo (Lc 19,1-10): Zaccheo ha sempre pensato che la felicità stesse nell’avere tante cose, nell’essere ricco; pur di raggiungere questo obiettivo è disposto anche a rubare, a utilizzare metodi scorretti. A questo punto poniamo ai ragazzi la domanda che è riportata nella scheda: quali sono le cose che secondo te possono renderti felice? Cosa vale la pena impegnarsi a raggiungere? Consegniamo ai ragazzi carta e penna e lasciamo loro un po’ di tempo per rispondere per iscritto a queste domande. Poi ognuno dice quello che ha pensato. Si conclude commentando la seconda parte del Vangelo di Zaccheo, lasciandosi aiutare dall’ultima parte della scheda: Zaccheo scopre che è solo nello scoprire di essere amato e nell’amare a sua volta che sta la vera felicità, ciò che desidera davvero.

4 Nel quarto incontro ci poniamo la domanda: ma Dio cosa c’entra con i miei desideri? Lo facciamo utilizzando questa scheda, la leggiamo insieme, discutendo sulla domanda finale che viene posta: tu che fame hai? E dove cerchi ciò che ti sfama? E ciò che trovi è capace di farlo?

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