1) “Il regno di Dio è vicino”
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
(Mc 1,14-15)
Con questa breve notazione Marco ci informa dell’inizio dell’attività pubblica di Gesù. A spezzare l’indecisione di Gesù è un evento preciso: l’arresto di Giovanni Battista da parte di Erode. Gesù, che probabilmente era un seguace di Giovanni Battista, legge in questo evento il segno che è giunto il momento di iniziare ad annunciare il Vangelo.
Nel versetto successivo sono riportate le prime parole che Gesù pronuncia nel Vangelo di Marco: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo“. Qui troviamo per la prima volta citato il regno di Dio. Cosa intende Gesù con questa espressione enigmatica? Chiedendo ai ragazzi, normalmente mi rispondono che è il paradiso, il luogo della ricompensa per i giusti dopo la morte. Chiedo allora di valutare come suona questa prima frase di Gesù sostituendo “regno di Dio” con “paradiso”: il tempo è compiuto, il paradiso è vicino, convertitevi e credete nel Vangelo. Suona neanche troppo velatamente come una minaccia! Convertitevi, perché stiamo per morire tutti! Può essere questo ciò che Gesù intende? Come può essere considerata questa una buona notizia (Vangelo) a cui Gesù chiede di credere?
Il regno di Dio non è (solo) il paradiso. Certo, quando muore una persona diciamo che Dio la accoglie nel suo regno, ma il paradiso è solo un aspetto di questo regno di cui parla Gesù. Anzitutto serve chiarire perché Gesù, tra tutte le immagini possibili, scelga di parlare di un regno. Lo fa per collegarsi a ciò che il popolo di Israele si aspettava dal Messia: il Messia atteso da Israele è colui che avrebbe dovuto ristabilire il regno di Davide. Gesù, abbiamo detto, interpreterà in modo del tutto differente il ruolo di Messia, ma parla comunque di un regno, che non è il regno di Davide, ma un regno con caratteristiche decisamente diverse. Che cos’è un regno? È un luogo in cui c’è un re che governa e stabilisce cosa sia giusto e cosa sbagliato. Cos’è il regno di Dio? È lì dove è Dio a regnare, lì dove si vive facendo la volontà di Dio, si vive come Dio desidera. Chiaramente non è un luogo con dei confini definiti: il regno di Dio si realizza ovunque ci sia qualcuno che vive facendo la volontà di Dio. Ogni volta che ciascuno di noi vive come Dio desidera contribuisce a costruire un pezzo di questo regno.
Cosa ci vuole dire allora Gesù nella prima frase che pronuncia nel Vangelo di Marco? Ci dice anzitutto che il regno di Dio, la possibilità di fare la volontà di Dio, è vicino, si sta per rendere accessibile. Come? Proprio attraverso l’opera di Gesù, che è appena cominciata! È Gesù che ci permettere di conoscere e accedere a Dio e al suo regno. In secondo luogo ci dice che per entrare in questo regno serve convertirsi, cambiare cioè il proprio modo di vivere e pensare. Da ultimo, per entrare nel regno serve credere nella buona notizia. Questo terzo aspetto è decisivo: puoi entrare nel regno solo se credi, se lo accogli, come una buona notizia. Puoi entrare nel regno solo se lo ricevi come un’opportunità per la tua vita, come un sogno che si avvera. Altrove Gesù dirà: “come lo accoglie un bambino”. Il regno non è una minaccia, non è un peso! O la vita cristiana è scelta con questa consapevolezza, oppure non ha senso.
Ma in cosa consiste questa volontà di Dio? Chi è, che caratteristiche ha questo Dio, signore del regno dei cieli (come viene chiamato in altri passi)? È la domanda che diventa decisiva da qui in avanti: un conto è vivere sotto un tiranno, un altro governati da un re giusto. Tutto quello che Gesù dirà e farà nella sua vita da qui in poi sarà finalizzato esattamente a mostrare il vero volto di Dio, a descrivere la sua volontà, così da rendere accessibile il suo regno.
2) “La giornata tipo” di Gesùù
Ma cosa fa concretamente Gesù, una volta intrapresa la sua missione, per annunciare il regno e mostrare il vero volto di Dio? Era probabilmente una domanda che si poneva anche la comunità a cui si rivolge Marco col suo Vangelo, perché nel proseguo del capitolo troviamo una sezione che ripercorre esattamente una giornata di Gesù, dall’inizio alla fine, scandita da notazioni temporali che indicano i diversi momenti della giornata. All’inizio del suo Vangelo Marco sceglie di darci un quadro generale di come si svolgeva una “giornata tipo” di Gesù. La giornata è ambientata a Cafarnao: il villaggio dove Gesù risiede durante questa prima fase del suo ministero. Normalmente leggo semplicemente in classe il testo, senza grandi spiegazioni, così da dare la percezione di come si svolgeva una giornata di Gesù.
16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. 21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. 29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
(Mc 1,16-29)
L’episodio della chiamata dei primi discepoli, Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, avviene senza dubbio al mattino presto: è infatti al mattino che i pescatori escono a pescare. Interessante notare come la scansione del tempo sia qui indicata attraverso i gesti dei pescatori: quelli che Gesù incontra per primi stanno ancora pescando, quando incontra gli altri due è più tardi: hanno già finito di pescare e stanno riassettando le reti. Il racconto è poi scandito da due “subito”, che introducono l’episodio nella sinagoga e quello della guarigione della suocera di Simon Pietro (che sì, avendo una suocera aveva evidentemente anche una moglie!), e infine da due notazioni temporali più esplicite: “venuta la sera” e “al mattino presto”. Copre quindi un’intera giornata di Gesù. Da cosa è riempita questa giornata? Quattro aspetti: i discepoli, la predicazione, i miracoli e la preghiera.
Riguardo i discepoli, la cosa interessante da sottolineare è come, contrariamente a quanto avveniva normalmente, non sono i discepoli a scegliere il maestro ma è Gesù che sceglie chi chiamare. E sceglie in un modo abbastanza sorprendente: il Messia non si rivolge a fini teologi esperti della Scrittura: sceglie quattro pescatori. Gente qualunque, senza una particolare istruzione, né i più devoti da un punto di vista religioso. È bellissimo secondo me questo aspetto: la fede non è per “i sapienti e gli intelligenti” – come dirà Gesù in seguito – è per tutti, è accessibile a chiunque. È per me e per te, così come siamo. Rendere la fede accessibile a chiunque: è una sfida che personalmente mi affascina.
Approfondiremo i miracoli e la predicazione di Gesù in due sezioni specifiche. Quello che qui possiamo sottolineare è il grande successo che Gesù riscuote in questa prima fase della sua missione.
Da ultimo, all’inizio della giornata, quando è ancora buio – sottolinea il Vangelo – Gesù si ritira in preghiera. È il momento nel quale Gesù rimane solo con il Padre. Il motore di tutta la sua attività è da ritrovarsi in questa strettissima relazione con Dio. Faccio notare ai ragazzi come da questo punto di vista Gesù viva un’esperienza di relazione con Dio in tutto simile alla nostra: Gesù è veramente uomo.