Non sempre è indispensabile dire qualcosa di nuovo. A volte è più utile fermarsi a riflettere su quanto è già stato detto, soprattutto se ha tutte le premesse per essere qualcosa di davvero rivoluzionario e quindi da capire bene, da non lasciar cadere. È il caso del discorso che papa Francesco ha rivolto alla Chiesa italiana radunata a Firenze per il suo quinto convegno nazionale. Un discorso che ci interpella, ci provoca nel nostro essere costruttori della Chiesa lì dove siamo, dunque anche nei nostri oratori. In questo editoriale vorrei solamente ripercorrere questo discorso e rilanciare quegli aspetti che ho sentito provocanti e decisivi per me Continua a leggere “Quanto ci interpella Francesco!”
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Cosa nasconde tutta questa attenzione all’intrattenimento?
Capita spesso in oratorio di discutere della messa della domenica. Dopo aver passato in rassegna le responsabilità dei genitori che non mandano i figli a messa, dei genitori che li mandano e li vengono a riprendere quando è finita, dei genitori che ti chiedono se è davvero indispensabile per il percorso di catechesi svegliarsi così presto la domenica, si passa normalmente a valutare la celebrazione nel merito. E solitamente viene detto che la messa non è coinvolgente. Se almeno il prete scendesse dall’altare a fare la predica… Se i canti fossero migliori… Se si facesse qualcosa per renderla più attraente…
Capita spesso in oratorio di provare a trovare la spiegazione a perché a catechismo i ragazzi facciano così fatica a seguire quello che viene proposto. Dopo esserci ricordati che i bambini arrivano stanchi per tutte quelle ore di scuola, che sono troppo sballottati tra piscine, campi da calcio e lezioni di musica, che anche le famiglie spesso non sono di supporto, si passa poi a considerare come avviene l’ora di catechismo. E normalmente si dice che Continua a leggere “Cosa nasconde tutta questa attenzione all’intrattenimento?”
La vera Pasqua per le nostre comunità
“Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.” (Mt 16,25)
Inizio questo editoriale con questo breve passo del Vangelo di Matteo. Siamo nella settimana santa, tra poche ore inizieremo le celebrazioni del triduo pasquale. Queste parole, dette da Gesù proprio appena dopo aver annunciato per la prima volta ai sui discepoli che dovrà essere ucciso e risuscitare il terzo giorno (Mt 16,21), mi sembrano riassumere bene quello che stiamo per rivivere in questi giorni: la vicenda di un Dio che non si preoccupa di salvare la propria vita ma sceglie di perderla, di donarla. E noi sappiamo che il terzo giorno la troverà di nuovo.
Questo atteggiamento di Gesù mi interroga e mi provoca. Se da cristiani siamo chiamati ad avere Gesù come riferimento, a condividere il suo stesso modo di pensare e di agire, questo non preoccuparsi di salvare sé stessi accettando la morte deve diventare anche nostro. Deve diventare atteggiamento del nostro agire da cristiani nella Chiesa. Continua a leggere “La vera Pasqua per le nostre comunità”