Sono diversi mesi che non mi esprimo riguardo la situazione politica. Sarà che dopo il referendum del 2016 la mia passione politica si è decisamente arenata, sarà che da lì in poi identificarmi con una delle proposte politiche in campo mi è diventato davvero difficile: non con le liti infinite del PD, non con gli altri schieramenti da cui mi divide una visione politica che non condivido.
Di fronte agli ultimi sviluppi però è difficile stare in silenzio, ed eccomi qui. Non per unire la mia voce a una delle contrapposte tifoserie, il tifo lo faccio solo quando gioca la Juve; ma perché ogni giorno spendo il mio tempo tra i ragazzi della mia scuola, spanati da morire ma belli, e da qualche giorno quando torno a casa c’è un bimbetto di due settimane che mi aspetta e mi guarda con i suoi occhioni aperti. E non posso non chiedermi cosa stiamo costruendo per loro. Cosa vorrei domani per loro. Continua a leggere “Sulla crisi politica”
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Quel gesto che non ti aspetti
Qualche tempo fa mi trovavo nel cortile del oratorio dove sono educatore. La mia attenzione viene catturata da due ragazze che stanno litigando tra loro vicino al cancello. Le conosco bene. Sono due sorelle adolescenti che partecipano – piuttosto saltuariamente in verità – alle iniziative oratoriane. Situazione familiare complicata, nota ai servizi sociali; un’aneddotica piuttosto consistente delle loro gesta non propriamente nobili, nota più o meno a chiunque. Stavano litigando per una sigaretta.
«È l’ultima che ho, non te la posso dare!», diceva una.
«Sì, e tutte quelle volte che ti ho dato io l’ultima sigaretta che avevo?», le rispondeva l’altra Continua a leggere “Quel gesto che non ti aspetti”
Caro Bennato ti scrivo… sul matrimonio e i colori
Caro Edoardo Bennato, mi presento, sono un tuo grandissimo fan. Lo sono da quando, a diciott’anni, una mia amica mi regalò un tuo disco e mi innamorai della tua musica e delle tue parole. Come ogni volta, quando ho saputo che era uscito il tuo nuovo album, sono corso a comprarlo, e come sempre non mi hai deluso!
Di questo tuo disco mi ha fatto molto riflettere la canzone “Povero amore”. Tanto che ho deciso di scriverti. Parla di un amore perso, un amore rimandato, un amore che si confonde e non riesce a fiorire. Un amore che si smarrisce – così canti – “nelle gallerie dei ricordi, nelle agenzie di fidanzamenti, nelle liste d’attesa dei sentimenti”, ed ancora “nei rimpianti, nelle frasi dette troppo tardi, nelle convenzioni dei conventi, nelle associazioni dei cuori infranti…”. Ma è un passaggio in particolare ad avermi colpito, quando parli di un amore che si perde “nelle sartorie di tutti gli abiti da sposa, in quel bianco che va bene su qualunque cosa, in quel bianco che va bene, copre ogni colore, e a volte copre anche l’amore”.
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